UNICEB, che da anni è attiva sia in ambito nazionale che comunitario plaude all’emendamento approvato in Senato che, nell’ambito del disegno di legge che vieta la commercializzazione in Italia di alimenti sintetici, prevede il divieto di denominazioni di vendita tipiche della carne per prodotti trasformati a base di vegetali. Relatore per la Commissione Industria e Agricoltura il Presidente Luca De Carlo e primi firmatari dell’emendamento i Senatori Gian Marco Centinaio e Giorgio Maria Bergesio.
Chiamare bistecca, hamburger, salame, prosciutto prodotti che non contengono carne – afferma il Presidente Carlo Siciliani – può trarre in inganno i consumatori e confonderli non solo sui valori nutrizionali ma anche sulle proprietà salutistiche. Praticamente quasi sempre nelle Pubblicità si cerca di far passare il messaggio che tali prodotti (ultra processati) facciano bene alla salute più di quelli da cui traggono ispirazione per la denominazione.
Tutelare le denominazioni tradizionali degli alimenti a base di carne significa riconoscerne l’importanza culturale e la tipicità. In questo modo – prosegue Siciliani – non si può cancellare il lavoro di milioni di agricoltori e non si appiattiscono i gusti delle persone con prodotti di sintesi e ultra-trasformati.
E’ doveroso precisare che la UNICEB accoglie con favore i prodotti a base vegetale che utilizzano denominazioni e caratteristiche proprie. Il parere cambia radicalmente nei confronti delle imitazioni che utilizzano denominazioni di prodotti a base di carne per molte e circostanziate considerazioni tra le quali, la più macroscopica è che i finti prodotti a base di “carne senza carne” inducono il consumatore a pensare che siano sostituti identici agli originali, conclude Siciliani.
Roma, 06/07/2023