Relazione ICQRF su controlli anno 2024 per contrasto Pratiche Commerciali Sleali

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Relazione ICQRF su controlli anno 2024 per contrasto Pratiche Commerciali Sleali

L’Ispettorato Centrale Tutela Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) ha pubblicato la relazione relativa alle attività svolte nel corso del 2024 per il contrasto alle pratiche commerciali sleali, che si allega alla presente.

Il Decreto legislativo n. 198/21, com’è noto, ha dato attuazione alla Direttiva UE 2019/633, che contiene norme dirette al contrasto di pratiche commerciali sleali negli scambi tra gli operatori della filiera agroalimentare. Si ricorda che il suddetto provvedimento ha previsto un periodo transitorio di sei mesi dalla relativa entrata in vigore per rendere conformi alle nuove disposizioni i contratti in corso di esecuzione.

Si ricorda che l’ICQRF è l’autorità nazionale di contrasto, responsabile dell’attività di accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui agli articoli 3, 4 e 5 del  suddetto decreto legislativo e dell’irrogazione delle relative sanzioni.

Al fine di contrastare le pratiche commerciali sleali della filiera agricola e alimentare  con decreto dipartimentale del 18 novembre 2021, n. 606505 è stata istituita una struttura organizzativa, denominata “Unità pratiche sleali” (UPS); inoltre alla fine del 2022 è stato ritenuto opportuno procedere anche ad innovare tale unità UPS per istituire una nuova unità di lavoro (l’Unità Servizi Giuridici – USG) con compiti prevalentemente di supporto tecnico-giuridico agli uffici del Dipartimento dell’ICQRF, nelle materie oggetto del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 198 di attuazione della direttiva (UE) n. 2019/633.

Nel corso del 2024 l’ICQRF ha effettuato specifici controlli in tutto il territorio nazionale, per verificare la conformità delle relazioni commerciali e dei contratti di cessione alle disposizioni del d.lgs. n. 198/2021, con particolare riferimento alle transazioni commerciali intercorrenti tra produttori/organizzazioni di produttori e le imprese di distribuzione all’ingrosso e al dettaglio (GDO).

I controlli sono stati svolti sia su iniziativa degli Uffici territoriali, sia a seguito di attività coordinata a livello centrale e hanno riguardato i settori delle carni, cereali e derivati, conserve vegetali, lattiero-caseario, miele, oli e grassi, ortofrutta, sementi e piante, vitivinicolo e tabacco.

Nel dettaglio, l’ICQRF ha condotto nel 2024 un totale di n. 809 controlli ispettivi, mediante i quali sono stati verificati n. 325 operatori (di cui n. 57 risultati irregolari) e sono state elevate n. 564 contestazioni amministrative.

Come per l’anno precedente, anche nel 2024 è stata dedicata notevole attenzione ai settori lattiero-caseario e ortofrutticolo, dove i controlli hanno evidenziato numerose irregolarità.

Le contestazioni sono scaturite principalmente a seguito della modifica unilaterale, da parte dell’acquirente, delle condizioni del contratto di cessione di prodotti agricoli e alimentari (articolo 4, comma 1, lettera d del D. Lgs. n. 198/2021) e del mancato rispetto dei termini di pagamento da parte degli acquirenti di prodotti agricoli e alimentari (articolo 4, comma 1, lett. a) e b) del D. Lgs. n. 198/2021).

Nel settore delle carni, sono state effettuate n. 47 contestazioni di illecito, comprensive anche di quelle effettuate a seguito dell’attività su denuncia. In Emilia-Romagna è stata svolta un’indagine nel settore delle carni suine, in collaborazione con il RAC di Parma. Presso la ditta acquirente, operante nella macellazione, è stata acquisita e verificata la documentazione commerciale relativa ai fornitori di suini. È emerso che l’impresa non aveva concluso contratti di cessione con atto scritto con i propri fornitori di carne. Pertanto, sono state effettuate n. 32 contestazioni a carico della ditta oggetto d’indagine.