Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha pubblicato il rapporto dell’Ispettorato Centrale per la Repressione Frodi relativo ai controlli che sono stati effettuati nel settore agroalimentari nel periodo di emergenza coronavirus (febbraio-luglio 2020).
Nei primi sei mesi di emergenza sono stati svolti 40.795 controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 6.408 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione, anche nelle Regioni maggiormente colpite dalla pandemia da Covid-19. Un terzo dei controlli (circa il 33%) sono stati svolti nell’area settentrionale del Paese: nonostante la drammatica crisi epidemica, circa il 17% dei controlli dell’ICQRF si è svolto nelle regioni Lombardia e Veneto, a garanzia del mantenimento della qualità delle produzioni di regioni che producono le due
maggiori Indicazioni geografiche al mondo in termini quantitativi: il Grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “Sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019).
I campioni analizzati sono stati 5.204 nei laboratori ICQRF per 135.445 determinazioni analitiche.
I tassi di irregolarità, sia per le attività ispettive che per quanto concerne le attività analitiche, sono stati in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale.
Alcuni dati produttivi del periodo febbraio-luglio 2020: oltre 5 milioni di cosce di prosciutto marchiate; 11,7 milioni di vaschette di prosciutto; 5,2 milioni di forme di formaggio marchiate e 15 milioni di kg di formaggio grattugiato; circa 2,7 milioni di litri di olio DO/IG; oltre 42 milioni di Aceto balsamico di Modena; 1,1 milioni di kg di riso, 7,8 milioni di kg di ortofrutta a DO/IG, 13,8 milioni di kg di Pasta.