La Direzione Generale Agricoltura (DG AGRI) della Commissione europea ha pubblicato l’edizione autunno 2023 del rapporto sulle prospettive a breve termine dei mercati agricoli della UE, con le ultime tendenze.
Sulla base dei dati più recenti e delle riflessioni degli esperti di mercato della Commissione Europea, le prospettive a breve termine vengono pubblicate tre volte all’anno (all’inizio della primavera, all’inizio dell’estate e all’inizio dell’autunno).
Le condizioni meteorologiche avverse durante l’estate hanno continuato a incidere sull’agricoltura dell’UE. Questi fattori hanno impatti contrastanti in tutta l’UE, in termini di resa delle diverse colture arabili e specializzate, nonché della qualità di alcuni prodotti.
Allo stesso tempo, ci sono stati segnali di prospettive di mercato positive, poiché i costi dei fattori produttivi hanno continuato a diminuire (ad esempio energia, fertilizzanti e mangimi). I prezzi agricoli più bassi dell’UE hanno comportato un’ulteriore riduzione dell’indice dei prezzi agricoli dell’UE. Sebbene gli indici dei prezzi al consumo e di lavorazione abbiano resistito per qualche tempo a questo movimento, negli ultimi mesi hanno smesso di aumentare, il che potrebbe potenzialmente portare un certo sollievo alla domanda alimentare interna nei prossimi mesi. In linea generale, la ripresa delle esportazioni UE di alcuni prodotti agricoli è stata sostenuta da prezzi UE più competitivi. È probabile che ciò continui nel 2024 poiché si prevede che il tasso di cambio EUR/USD rimarrà relativamente basso.
Il consumo di carne pro capite nell’UE dovrebbe diminuire dell’1,5% nel 2023 a causa dell’inflazione e della minore offerta sul mercato.
Si prevede che la produzione di carne bovina dell’UE diminuisca ulteriormente nel 2023 del -3,1%, principalmente a causa dell’adeguamento strutturale del settore bovino e lattiero-caseario e ai bassi margini. Le importazioni dell’UE potrebbero diminuire a causa della bassa produzione nel Regno Unito, mentre il Sudamerica non compensa del tutto le perdite delle importazioni dal Regno Unito. Le esportazioni dell’UE continuano a confrontarsi con gli alti prezzi interni.
Una riduzione del patrimonio zootecnico e la peste suina africana (PSA) spingono la produzione di carne suina dell’UE a ridursi ulteriormente del 6,6% nel 2023, nonostante la diminuzione dei prezzi dei mangimi. Una domanda interna sostenuta e la diminuzione della domanda cinese rallentano le esportazioni dell’UE del 16% nel 2023.
La produzione di pollame dell’UE potrebbe beneficiare di una ripresa del 3,3% nel 2023, grazie al fatto di essere una delle proteine animali più economiche disponibili. D’altra parte, i prezzi del pollame dell’UE rendono le esportazioni meno competitive. Brasile, Ucraina e Thailandia stanno inviando Brasile, Ucraina e Tailandia inviano volumi consistenti verso l’UE (+12%), mentre il Regno Unito registra un calo massiccio.
Il patrimonio ovino dell’UE, storicamente basso, porta ad un calo delle macellazioni del -1,8% nel 2023. La domanda sostenuta e gli alti prezzi interni favoriscono l’aumento delle importazioni dalla Nuova Zelanda e dal Regno Unito (+15% nel 2023).
Su richiesta per gli associati il documento completo dei Servizi della Commissione.