Come già segnalato, sono stati riscontrati casi di Peste dei Piccoli Ruminanti (PPR) in Grecia e in Romania, rispettivamente nella Regione della Tessaglia, unità regionali di Larisa e di Trikala, e nella contea di Tulcea.
Gli allevamenti interessati in Grecia hanno consistenze tra i 200 e i 400 capi e il sospetto è stato, mentre per quanto riguarda la Romania è stato interessato uno stabilimento di oltre 50.000 pecore destinate all’ingrasso e al commercio intracomunitario o all’esportazione verso Paese terzi.
Nei due Paesi, in base alla normativa comunitaria, sono state attivate le seguenti misure: istituzione delle zone di protezione e sorveglianza, abbattimento degli animali degli allevamenti interessati, controlli relativi alle movimentazioni degli animali all’interno delle zone di restrizione e divieti di spedizione di animali vivi delle specie ovina e caprina nonché
dello sperma, ovuli, embrioni, SOA, pelli e pellicce.
Il Ministero, con la nota odierna Prot. DGSAF/23257, ha disposto che qualsiasi pecora o capra introdotta in Italia da detti Paesi che presenti segni clinici riconducibili alla PPR, deve essere sottoposta a ulteriori indagini, compresi test di laboratorio, presso il Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche degli animali (CESME) dell’IZSAM al fine di confermare o escludere senza indugio la presenza della malattia.
Relativamente ai recenti scambi intracomunitari, dalle verifiche effettuate nel sistema informativo TRACES riguardanti l’ultimo mese (fino al 21 luglio), non risultano spedizioni di ovi-caprini dalla Grecia, mentre risultano spedizioni di 13 partite di ovi-caprini dalla Romania di cui solo 3 destinate ad ulteriore detenzione in stabilimenti. Il Ministero ha già fornito indicazioni agli UVAC per l’effettuazione di un’attività di rintraccio delle sopra citate partite.
Su richiesta per gli associati il testo integrale della nota ministeriale.