I Ministri delle Politiche Agricole, dello Sviluppo Economico e della Salute hanno trovato una intesa sul decreto interministeriale che introdurrà nell’ordinamento italiano un’etichettatura volontaria per comunicare al consumatore l’apporto energetico dell’alimento in rapporto al suo fabbisogno nutrizionale e al corretto stile alimentare, evidenziando i contenuti di calorie, grassi, zuccheri e sale per porzione. Il nuovo sistema “a batteria” intende contrapporsi al “Nutri-Score” francese, che utilizza invece i colori del semaforo per bocciare o meno un alimento, attraverso un algoritmo di misurazione, che lo classifica dalla A alla E e che penalizzerebbe i prestigiosi prodotti del nostro agroalimentare.
La nuova etichetta “a batteria”, rispetto al “Nutri-Score”, si basa su una valutazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare calcolato per porzione e non su un punteggio elaborato su 100 grammi come per il “Nutri-Score” che da un giudizio che prescinde dall’educazione alimentare del consumatore.
Ora, il passaggio fondamentale sarà quello di presentare la nostra proposta nei tavoli di Bruxelles e cercare di convincere la Commissione della bontà del sistema italiano rispetto al “Nutri-Score”.
A livello di iter burocratico, il testo una volta finalizzato da parte dei tre Ministeri (si stanno definendo le posizioni finali in merito all’inclusione o meno dei prodotti DOP o IGP anche se sembra molto probabile una loro esclusione), dovrà essere notificato ai Servizi della Commissione. A partire dalla data di notifica scatterà un periodo di tre mesi nell’ambito del quale la Commissione o qualsiasi altro Stato membro può presentare obiezioni. Nel caso in cui non sia presentata alcuna opposizione, il decreto potrà essere firmato dai tre Ministri ed inviato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’applicazione.