Il Consiglio europeo dell’Ambiente, nella riunione dello scorso 16 marzo presieduta dalla Ministra svedese Romina Pourmokhtari ha approvato la posizione negoziale “orientamento generale” sulla proposta della Commissione di revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED).
I negoziati potranno iniziare non appena il Parlamento europeo avrà adottato tale posizione negoziale.
La direttiva sulle emissioni industriali è il principale strumento della UE che regola l’inquinamento da ossido di azoto, ammoniaca, mercurio, metano e anidride carbonica degli impianti industriali e allevamenti intensivi. In base ad essa, gli impianti e le aziende agricole su scala industriale sono tenuti ad operarre in conformità con un’autorizzazione concessa dalle Autorità nazionali, utilizzando le migliori tecniche disponibili (Bat) come standard.
Nel loro orientamento generale, gli Stati membri hanno modificato la proposta della Commissione per estendere il campo di applicazione della direttiva anche agli allevamenti intensivi di bovini con un numero di UBA superiore a 350 (nella proposta iniziale erano 150), nonchè per i suini (sempre 350 UBA), per il pollame (280 UBA) e per gli allevamenti misti (350 UBA).
Le nuove regole dovranno essere applicate progressivamente a partire dalle aziende agricole più grandi.
Ringraziamo il nostro Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, che ha ribadito fermamente il no dell’Italia all’accordo sulla nuova direttiva emissioni. Infatti, è assurdo che vengano equiparati gli allevamenti alle industrie.
Sarà cura della scrivente continuare a lavorare insieme al Parlamento europeo affinché si riesca a modifica l’orientamento generale che ha fissato soglie per i bovini inaccettabili per il nostro Paese.
Su richiesta per gli associati il testo dell’accordo raggiunto dal Consiglio dei Ministri UE.